I lavoratori svizzeri sono leggermente indietro nel confronto internazionale in merito all’acquisizione di competenze digitali, mentre ci si aspetta che le aziende fossero all’avanguardia nell’offerta di opportunità formative
Zurigo, 25 ottobre 2019 – Per celebrare la Giornata digitale svizzera, il Gruppo Adecco e il Boston Consulting Group (BCG) pubblicano i risultati preliminari del loro studio globale sulle competenze future. Tale indagine esamina le competenze che i lavoratori attuali e futuri dovranno acquisire per riuscire nel mondo del lavoro.
I risultati dello studio globale relativi alla Svizzera mostrano che:
- Il 69% dei lavoratori vorrebbe che il datore di lavoro provvedesse a sviluppare opportunità di formazione
- Solo il 19% dei lavoratori ha recentemente acquisito competenze digitali, mentre il 48% ha acquisito competenze tecniche o specifiche per un lavoro
- Il 61% dei lavoratori si considera personalmente responsabile dell’acquisizione di nuove competenze.
I risultati indicano un’attuale carenza di competenze e sottolineano l’importanza dell’aggiornamento e della riqualificazione professionale continui, intrapresi dai singoli individui, e sostenuti dalle aziende, dai dipendenti e dal governo.
Lo studio si concentra in particolare sui colletti bianchi di due settori (finanza/assicurazioni e beni di consumo/retail) in nove paesi (Cina, Francia, India, Italia, Giappone, Singapore, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti). I risultati relativi alla Svizzera verranno resi noti oggi, mentre lo studio globale completo sarà pubblicato a metà novembre.
Esaminando la situazione Svizzera più in dettaglio, i lavoratori ricevono il massimo sostegno dalle loro aziende in termini di definizione delle loro esigenze di riqualificazione (il 52% verifica i gap di competenze attraverso la valutazione della performance aziendale, rispetto al 44% a livello globale), e sono pertanto meno proattivi nell’autosviluppo rispetto ad altri paesi (il 24% dei dipendenti svizzeri verifica i propri gap di competenze attraverso una ricerca condotta personalmente rispetto al 38% a livello globale). Anche laddove i lavoratori svizzeri si considerano responsabili dell’acquisizione di nuove competenze, ci si aspetta comunque che il datore di lavoro crei opportunità di formazione per loro (il 69% vorrebbe che il datore di lavoro fornisse opportunità di formazione rispetto al 59% a livello globale). E, cosa interessante, gradirebbero che fossero i fornitori di formazione specializzata a gestire le sessioni piuttosto che il loro datore di lavoro (il 49% vorrebbe che fossero i fornitori specializzati in corsi di riqualificazione a gestire le sessioni rispetto al 37% a livello globale).
Inoltre, in base ai risultati sembra che i lavoratori svizzeri siano leggermente indietro rispetto ai loro colleghi nell’acquisizione di competenze digitali (ad es. intelligenza artificiale, machine learning, data analytics data mining, design thinking, digital design, digital marketing, programmazione, analisi dei dati) e più focalizzati sulle competenze tecniche e specifiche per il lavoro (ad es. contabilità, marketing, finanze, risorse umane, analysis, IT). Il 19% per cento degli intervistati ha acquisito competenze digitali contro il 39% a livello globale, e il 48% ha acquisito competenze di lavoro tecniche e specifiche contro il 30% a livello globale.
Nicole Burth, CEO presso il Gruppo Adecco Svizzera spiega: “L’attuale carenza di competenze è dovuta a un disallineamento delle competenze. Nei prossimi anni, meno giovani entreranno nel mercato del lavoro svizzero e i numerosi baby boomer andranno in pensione. Facciamo quindi bene a investire nella formazione delle competenze digitali, per utilizzare al meglio i nuovi strumenti digitali al fine di aumentare la produttività di ciascuno”.
Daniel Kessler, socio e amministratore delegato del Boston Consulting Group nonché responsabile della succursale svizzera, afferma: “La discussione che stiamo attualmente affrontando con quasi tutti i nostri clienti riguarda come adeguare la loro organizzazione ai prossimi cambiamenti. Abbiamo rilevato che, spesso, i dirigenti sono preoccupati in merito alla disponibilità della forza lavoro a cambiare e ad apprendere nuove competenze. È molto positivo constatare che i lavoratori si sentono responsabili dell’acquisizione delle loro competenze. Questo è un segnale molto forte nei confronti degli alti dirigenti affinché sostengano la forza lavoro”.
Informazioni sullo studio
Lo studio globale, la cui pubblicazione è prevista per metà novembre, esplora come si prospetta l’acquisizione di competenze dei lavoratori in futuro. In particolare, i lavoratori dovranno fare affidamento solo su se stessi per definire e acquisire le competenze di cui necessitano? Le aziende forniranno loro le giuste competenze? Oppure, le istituzioni pubbliche svilupperanno una struttura di supporto per aiutare i lavoratori e le imprese ad affrontare un futuro incerto?
Lo studio condividerà approfondimenti sulle prospettive dei lavoratori in materia di competenze e formazione, sulla mentalità aziendale riguardo alla preparazione della forza lavoro per il futuro e sul ruolo svolto dalle istituzioni pubbliche per accelerare l’acquisizione di nuove competenze. Illustrerà inoltre le buone pratiche identificate durante la ricerca, quali fonte di ispirazione per colmare le lacune in termini di competenze.
L’indagine si concentra su due settori che hanno subito cambiamenti significativi negli ultimi anni: beni di consumo/retail e assicurazioni/banche. Sono stati scelti i colletti bianchi, in quanto a questo gruppo è stata dedicata meno attenzione nelle ricerche precedenti. Lo studio riguarda nove paesi: Cina, Francia, India, Italia, Giappone, Singapore, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.