Leggera ripresa nel mercato del lavoro: il numero dei posti vacanti aumenta del 2%, la percentuale di posti di lavoro per le persone al primo impiego aumenta.
Zurigo, 24 aprile 2025 – Dopo il minimo toccato alla fine del 2024, nel primo trimestre del 2025 il mercato del lavoro svizzero mostra i primi segni di una leggera ripresa, nonostante le persistenti incertezze economiche. Inoltre, dall’arrivo della pandemia di coronavirus le persone al primo impiego hanno opportunità migliori che mai: la quota di posti vacanti per loro è aumentata in modo significativo e attualmente ha raggiunto un livello record. Lo rivela l’Adecco Group Swiss Job Market Index, l’indagine scientifica del Gruppo Adecco Svizzera e dell’Stellenmarkt-Monitor Schweiz, il servizio di monitoriaggio del mercato del lavoro svizzero dell’Università di Zurigo.

Fonti: KOF Centro di ricerca congiunturale (Indicatore dell’occupazione KOF), Segreteria di Stato dell’economia (SECO; PIL reale), Stellenmarkt Monitor Schweiz (SMM; Adecco Group Swiss Job Market Index).
Nota: un valore dell’Adecco Group Swiss Job Market Index e del PIL superiore a 100 indica un aumento, mentre un valore inferiore a 100 indica una diminuzione rispetto al trimestre base T1 2008. Un valore dell’indicatore dell’occupazione KOF superiore a 100 significa che sono più le aziende che pianificano di creare posti di lavoro rispetto a quelle che ne pianificano la riduzione. Se il valore è inferiore a 100, prevalgono i tagli di posti di lavoro pianificati.
Le osservazioni più importanti in sintesi
- Dopo il minimo toccato alla fine del 2024, il mercato del lavoro è in leggera ripresa, con un aumento del 2% nel primo trimestre del 2025 rispetto al trimestre precedente.
- Tuttavia, la situazione nel mercato del lavoro rimane tesa considerata la condizione dell’economia e della sicurezza globale.
- Focus sulle persone al primo impiego:
- Le offerte per chi accede al mercato del lavoro sono aumentate in modo significativo dal 2014, soprattutto dopo il 2020
- La carenza di lavoratori qualificati dovuta alla pandemia di coronavirus e al cambiamento demografico è la causa della crescente domanda di persone al primo impiego
Dopo il minimo prematuro registrato nell’ultimo trimestre (T4 2024), l’Adecco Group Swiss Job Market Index ha riportato una debole ripresa del mercato del lavoro nel primo trimestre del 2025, con un aumento del 2%. Rispetto al primo trimestre 2024 ciò significa tuttavia un calo del 9%. La lieve ripresa del mercato del lavoro è supportata anche dall’indicatore dell’occupazione del KOF, il quale indica che un numero leggermente maggiore di aziende sta attualmente pianificando di aumentare i posti di lavoro anziché ridurli.
«Nonostante una leggera ripresa dell’economia complessiva nel primo trimestre del 2025 rispetto al trimestre precedente, la situazione dell’economia svizzera continua a rimanere incerta e tesa, dati conflitto commerciale in corso con gli USA e la situazione geopolitica ed economica generale. Le previsioni stimano una moderata crescita del PIL e dei posti di lavoro. Indicatori come l’Indicatore dell’occupazione del KOF e l’Adecco Group Job Market Index segnalano una leggera calma nel mercato del lavoro».
Marcel Keller, Country President Gruppo Adecco Svizzera
Focus sui posti di lavoro per le persone al primo impiego
All’inizio del 2020 la pandemia di coronavirus aveva causato una flessione dell’economia svizzera. Come dimostrano numerosi studi, i giovani che entrano nel mondo del lavoro sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi delle crisi economiche. Contrariamente alle precedenti recessioni, il mercato del lavoro per le persone al primo impiego si è ripreso in modo sorprendentemente rapido dagli effetti negativi della pandemia. Hanno beneficiato in particolare dell’aumento storico dei posti di lavoro vacanti dopo il 2020: il numero di posizioni entry-level è aumentato oltre la media (vedi grafico 2). La loro percentuale sull’offerta di lavoro totale è passata dal 21% nel 2019 al 28,8% nel primo trimestre del 2025. È interessante notare che questa percentuale continua a crescere, sebbene il numero totale di posti vacanti sia in calo dalla metà del 2023.

In questo contesto, si pone la domanda su quali siano le caratteristiche specifiche degli annunci di lavoro che possono aver influito sull’aumento superiore alla media del numero di posizioni entry-level. A tal fine, si analizza come è cambiata nel tempo la percentuale di posti di lavoro entry-level, differenziati in base alle caratteristiche degli annunci di lavoro, e qual è la situazione attuale. Per raffrontare periodi simili, la media del 2o trimestre 2015 – 1o trimestre 2016 viene confrontata con la media del 2o trimestre 2024 – 1o trimestre 2025. In questo periodo, la percentuale di posti di lavoro entry-level è aumentata complessivamente di 6.3 punti percentuali, raggiungendo il 27,7% nel 2024/25.
La differenziazione per categorie professionali mostra differenze significative
L’aumento più evidente delle posizioni entry-level dal 2015/16 al 2024/25 con +7.9 punti percentuale (PP) è stato registrato nelle professioni SUP/ASP/UNI nelle aree MINT e sanità. A questo aumento hanno contribuito in particolare le professioni SUP/ASP/UNI Sanità (come medici e infermieri), che secondo l’Indice della carenza di personale di Adecco registrano attualmente la carenza maggiore (1o posto). Inoltre, hanno contribuito all’aumento delle posizioni entry-level anche le professioni SUP/ASP/UNI Scienze naturali (come ingegneri e scienziati della vita), rientranti anch’esse tra le categorie professionali con carenza di lavoratori qualificati (4o posto).
Il secondo incremento più evidente nei posti di lavoro entry-level è stato registrato per il personale qualificato uffici e amministrazione (+3.9 PP). Ha contribuito in modo particolare a quest’aumento il personale d’ufficio, soprattutto negli anni 2020/2021. Tuttavia, dal 2022 questa percentuale è in calo, così come il numero totale di posti vacanti per questa categoria professionale, probabilmente a causa dell’evoluzione tecnologica. La terza crescita più elevata è stata registrata dal personale qualificato nel settore dei servizi e delle vendite (+3.6 PP), in particolare nel periodo successivo al 2020. Con il 40,9% nel 2024/25, questa è addirittura la categoria professionale con la percentuale maggiore di posizioni entry-level, e dal 2021 il motore centrale della crescita occupazionale in tutta la Svizzera.

Viceversa, il personale qualificato nell’area dell’artigianato e il personale ausiliario ha mostrato solo un leggero aumento (+0.5 PP) nel periodo 2015/16-2024/25. Dopo una flessione durata fino al 2020, la loro percentuale è risalita al 37,6%, un valore nel complesso elevato. Inoltre, questa categoria professionale ha contribuito in modo significativo alla crescita dell’offerta di lavoro complessiva negli ultimi anni. Il Personale qualificato tecnica ha registrato addirittura un calo (-2.9 PP) della quota di posizioni entry-level nel periodo tra il 2015/16 e il 2024/25, imputabile principalmente alla sottocategoria dei tecnici dell’informazione e della comunicazione, per i quali il numero totale di posti vacanti è in calo dal 2021.
Grandi Regioni: la struttura regionale quale fattore determinante per lo sviluppo dei posti di lavoro entry-level
Una differenziazione regionale della quota di posti di lavoro entry-level rivela evidenti differenze tra le Grandi Regioni svizzere. La regione Espace Mittelland è in testa con un aumento dei posti di lavoro entry-level di 11.3 punti percentuali tra il 2015/16 e il 2024/25 e una quota del 33,2% nel 2024/25. Il significativo rialzo dell’Indice della carenza di personale di Adecco nel periodo 2021-2023 in questa regione suggerisce che l’aumento dei posti di lavoro entry-level è almeno in parte dovuto a una carenza di lavoratori qualificati, poiché le aziende devono sempre più fare affidamento sulle persone al primo impiego in tempi di carenza (cambiamento demografico). Anche la Svizzera centrale (+6.1 PP), la Svizzera sud-occidentale (+5.8 PP) e Zurigo (+5.0 PP) hanno registrato forti incrementi.
Retrocedono invece la Svizzera nord-occidentale con un aumento moderato di 1.8 punti percentuali e la Svizzera orientale con un aumento minimo di 0.8 punti percentuali - sebbene quest’ultima presenti attualmente un numero di posizioni entry-level superiore alla media, con una quota del 30,5% nel 2024/25. In questa regione, il numero di posti di lavoro entry-level è aumentato solo a partire dal 2022, in concomitanza con i valori più alti a livello nazionale dell’Indice della carenza di personale di Adecco e ciò potrebbe essere un segnale della probabile connessione tra carenza e posizioni entry-level.

Livello d’istruzione: continua evoluzione dei requisiti formativi per le persone al primo impiego
Uno sguardo ai requisiti formativi per le posizioni entry-level rivela interessanti differenze. La maggioranza dei posti di lavoro, che non presuppongono una formazione post-obbligatoria sono posti di lavoro entry-level (51,1%). Tuttavia, dal 2015/16, la percentuale di queste posizioni è leggermente diminuita (-2.6 PP), evidenziando una crescente domanda di persone al primo impiego più qualificate. Allo stesso tempo, la percentuale di posti di lavoro entry-level che richiede un diploma di livello secondario II (ad es. apprendistato o scuola media) è aumentata di 6.4 punti percentuali, raggiungendo un totale del 27,6% nel 2024/25. Lo stesso vale per le posizioni che richiedono una formazione terziaria (ad es. diploma di scuola universitaria o universitaria professionale), dove la percentuale di posizioni entry-level è aumentata di 5.8 punti percentuali al 18,2%.
I risultati mostrano chiaramente che i requisiti per chi inizia una carriera stanno cambiando sempre più: le persone poco qualificate continuano a trovare opportunità di accesso al mercato del lavoro, ma la tendenza è verso titoli di studio più elevati. Questa tendenza riguarda naturalmente l’intero mercato del lavoro, non solo coloro che sono alla prima occupazione.
Dimensioni dell’azienda: le medie e grandi aziende registrano una forte crescita
Le piccole imprese offrono la percentuale più alta di posizioni entry-level nel 2024/25 (32,5%), anche se in realtà essa è leggermente diminuita rispetto al 2015/16 (-0.1 PP). Le imprese di medie e grandi dimensioni, invece, mostrano incrementi significativi nelle posizioni entry-level (rispettivamente +7.6 e +7.5 PP), anche se la loro quota è complessivamente inferiore nel 2024/25 (rispettivamente 28,3% e 24,7%). Di conseguenza, reclutano sempre più giovani professionisti al primo impiego. Ciò potrebbe essere sempre più legato a una carenza di lavoratori qualificati, soprattutto nelle medie imprese.
Conclusione
La percentuale di posti vacanti per le persone al primo impiego è aumentata significativamente tra il 2015/16 e il 2024/25 in molti settori, in particolare nelle professioni MINT e sanitarie e in alcune Grandi Regioni come l’Espace Mittelland. Sono aumentati sensibilmente anche i posti di lavoro che richiedono requisiti formativi più elevati, come la formazione di livello secondario II o terziario. Al tempo stesso è evidente che soprattutto le aziende di medie e grandi dimensioni assumano sempre più spesso persone al primo impiego.
«ll significativo e sproporzionato incremento dei posti di lavoro vacanti per le persone al primo impiego nel periodo successivo alla pandemia di coronavirus potrebbe essere un indicatore di carenza di lavoratori qualificati, poiché le aziende sono piuttosto propense ad accettare una minore produttività iniziale pur di riuscire a ricoprire le proprie posizioni. Tuttavia, ulteriori risultati mostrano che diverse categorie professionali con un incremento particolarmente forte delle posizioni entry-level tra il 2015/16 e il 2024/25 non hanno né registrato una maggiore carenza di lavoratori qualificati nel tempo, né sono categorie professionali in cui vi è attualmente una carenza particolarmente elevata di lavoratori qualificati. Ciò fa supporre che, oltre alla carenza di manodopera qualificata, altre ragioni potrebbero essere responsabili dell’improvviso aumento delle posizioni entry-level dopo il 2020 così come dell’attuale aumento, come ad esempio una situazione del mercato del lavoro insolitamente buona per le persone al primo impiego direttamente dopo la pandemia di coronavirus».
Johanna Bolli-Kemper, Servizio di monitoraggio del mercato del lavoro svizzero
Per concludere si può affermare che il significativo aumento dei posti di lavoro entry-level successivamente alla pandemia potrebbe indicare una ripresa superiore alla media del mercato del lavoro giovanile in Svizzera. Come dimostrano studi condotti per gli Stati Uniti e i Paesi Bassi, durante la pandemia molte risorse esperte si sono ritirate temporaneamente dal mercato del lavoro e non hanno cercato attivamente nuovi posti di lavoro. Di conseguenza, nonostante l’elevata disoccupazione, la concorrenza per i posti vacanti era relativamente scarsa, fatto che ha particolarmente avvantaggiato i giovani al primo impiego. La loro situazione occupazionale è migliorata più rapidamente rispetto a quella della popolazione attiva più anziana, il che suggerisce che l’impatto a lungo termine per le persone al primo impiego sia stato più lieve rispetto alle crisi precedenti. Un andamento simile si è potuto osservare anche in Svizzera: tra il 2020 e il 2022, la disoccupazione tra i 15-24enni è diminuita in modo nettamente più rapido rispetto a quella tra i 25-64enni.